È stato un grande pittore, scultore futurista e inventore del Dinamismo Plastico. E’ nato a Reggio Calabria il 19 ottobre 1882 ma trascorse gran parte dell’infanzia in giro per l’Italia perché il padre, impiegato statale, veniva costretto a frequenti spostamenti. Trasferitosi nel 1901 a Roma presso una zia frequenta lo studio di un cartellonista. Risale a questo periodo il suo incontro con Gino Severini, insieme al quale diventa discepolo di Giacomo Balla che in quegli anni è un maestro molto famoso.
La realizzazione della sua prima opera Campagna Romana o Meriggiorisale al 1903. E’ del 1906 il suo primo soggiorno a Parigi, seguito da quello in Russia. Nel 1907 si stabilisce a Milano. Dopo la pubblicazione sul “Figaro” del primo manifesto Futurista ad opera di Marinetti, si avvicina al movimento avanguardista e nel 1910 scrive, con Carrà e Russolo, il Manifesto dei pittori futuristi e il Manifesto tecnico della pittura futurista.
Diventa il massimo esponente del movimento, sviluppando un linguaggio proprio e riconoscibile. Tra le opere pittoriche più rilevanti si ricordano Rissa in galleria del 1910, Stati d’animo n. 1. Gli addii del 1911, Forze di una strada del 1911. Mentre partecipa attivamente a tutte le iniziative e alle mostre, da lui stesso allestite, nelle varie capitali europee, scrive il Manifesto della scultura futurista.
Dal 1903 al 1906 Umberto Boccioni partecipa alle esposizioni annuali della Società Amatori e Cultori, ma nel 1905 in polemica con il conservatorismo delle giurie ufficiali, organizza con Severini, nel foyer del Teatro Costanzi, la “Mostra dei rifiutati”.
Per allontanarsi dall’atmosfera provinciale italiana che lo circonda, nella primavera del 1906 si reca a Parigi, dove rimane incantato dalla modernità della capitale francese. Da Parigi parte per recarsi in Russia, prima di tornare in Italia e stabilirsi a Padova, dove si iscrive all’Accademia delle Belle Arti di Venezia. In un altro viaggio in Germania, incontra appartenenti al Movimento “Sturm und drang”. Al suo ritorno in Italia, Bocconi decide di stabilirsi a Milano che al contrario del resto del Paese gli appare vivace e dinamica. Morirà a Verona il 17 Agosto 1916 ad appena 34 anni.