Roma 29 agosto 2017
Qualcosa è successo durante il cammino. Ciò che ci rendeva felici è diventato triste. Qualcosa deve essere successo durante il cammino. E ieri era tutto ciò che avevamo.
La crisi del sistema di potere liberal democratico non può trovare soluzione nello stesso campo di chi l’ha creata, che anzi trascina sempre più il mondo verso la guerra, creando in ogni paese le condizioni per la mobilitazione reazionaria delle masse popolari e promuovendola essa stessa. Ogni soluzione che viene proposta da quel ceto campo è irrealizzabile e porta in ogni caso acqua alla mobilitazione reazionaria. Una questione di fondo: la relazione fra sovranità e collettivismo. La mobilitazione per la sovranità nazionale ha senso solo se si lega alla lotta per il socialismo. Il capitalismo è un sistema economico (e quindi politico) basato sulla concorrenza, non può che contrapporre un paese all’altro, come contrappone gli individui tra loro. Ha quindi prodotto un mondo, diviso secondo le gerarchie di classe sue proprie, tra paesi oppressi e una manciata di paesi oppressori. Alle elementari c’era in classe un ragazzino molto inquieto e curioso che voleva conoscere la “rava e la fava” come direbbe Giampaolo Panza, che non stava mai zitto e ficcava il naso dappertutto. Una vera e propria “fiera di canale”. In quarta elementare il maestro, un po’ anche per toglierselo di mezzo, propose alla madre di fargli saltare la quinta e farlo iscrivere alle Medie, dove venne conquistato dal lato B della professoressa di Italiano che mentre scriveva alla lavagna dimenava i glutei. Fu grazie a quel didietro che ottenne degli ottimi voti in Italiano. Cresciuto lontano dal suo paese, si ritrova oggi a vivere a distanza di una spingarda dallo stesso e lo osserva quasi come se lo vedesse rappresentato sullo schermo di un cinema. Su di uno schermo infinitamente più piccolo e nel proprio soggiorno qualche tempo fa ha visto e sentito un ex ministro, Tremonti, sostenere che gli immigrati in Italia lavorano tutti, il che significa tacere su un punto: far lavorare marocchini, pakistani, indiani nel terziario vuol dire pagarli a nero e risparmiare sulle tasse. Quando riusciranno gli italiani a mantenere una casa, una famiglia, bollette e mangiare con quattro soldi? Siamo già al limite della sopravvivenza, in quanto i diritti fondamentali come quello di un lavoro sono stati completamente cancellati. Inoltre si insiste sempre che mancano figure professionali come idraulici, carpentieri, falegnami. Ma quali sono i corsi di formazione per creare simili figure? Credo che sia tempo di smettere di dire che ci sono lavori che gli italiani non vogliono fare. A me pare che ci sia una strategia in atto per fomentare la xenofobia nel paese servono per spillare soldi all’Europa e non utilizzarli per ciò che sono destinati. A volte ritornano anche indietro per la scelleratezza di amministratori che non li spendono, quando sarebbe il caso con la crisi in atto darsi da fare per cercare di offrire ai giovani quel minimo per imparare un mestiere. Fino a quando in questo paese si dovrà parlare dei problemi di Berlusconi, fino a quando una classe politica dedita alla propria salvaguardia sarà protesa a vivere al disopra delle proprie possibilità e sulle spalle degli altri, l’Italia sarà un paese di orbi e ciechi senza futuro e senza possibilità di crescita.
Estate caldissima. Cercate rifugio e decidete di comprare l’ultimo romanzo di fanta-politica da scorrere tra una pennichella e l’altra sotto l’ombrellone.
L’immagine del nostro Paese, nel corso degli ultimi anni, ha subito ineluttabilmente molti colpi, visto che il primato politico, che prima avevamo sul Mediterraneo, è andato progressivamente scemando e visto che la nostra economia non è più posizionata fra le prime cinque al mondo, ma purtroppo siamo molto più indietro nella graduatoria delle nazioni più ricche. Oggi, ci troviamo a fronteggiare le macerie della Seconda Repubblica, con partiti che rischiano, di nuovo, di essere spazzati via dalle indagini della Magistratura penale e con leaders improvvisati, che – molto spesso – mostrano poche altre virtù, se non la capacità di affascinare, con gli strumenti fuorvianti della retorica, gli spettatori televisivi ed il merito – invero, effimero – di essere fotogenici. E poco importa se i giovani– quelli sbeffeggiati recentemente dal Ministro del Lavoro Poletti – fuggono all’estero in cerca di un’occupazione, ché tanto in Italia non si trovano posti disponibili e quei pochi che ci sono vengono sottopagati e sviliti da una crescente precarietà.
Gigino A Pellegrini & G el Tarik