Beaumont sur Mer maggio 2016
In passato l’essere umano ha usato la tecnologia come uno strumento per rendere la propria vita e sopravvivenza più facile. Oggi stiamo assistendo ad un cambiamento radicale. Quale ruolo la tecnologia sta giocando nel sociale e può continuare a ricoprire tale ruolo per le generazioni a venire? E’ evidente che la tecnologia, nel mondo moderno, non rappresenta più uno strumento per la sopravvivenza, ma si è rivelato sempre più un mezzo di comunicazione e di intrattenimento. La tecnologia di comunicazione di massa sembrerebbe aver reso più facile la condivisione con gli altri. Allo stesso tempo, ci si pone il problema se la tecnologia abbia un’influenza positiva o negativa sulla nostra società, e se l’uso della tecnologia può annullare l’interazione “face to face” e la comunicazione tra le persone. Ogni volta che ci si trova in un bar, in piedi alla fermata dell’autobus o a prendere la metro si può facilmente vedere come le persone comunicano tra di loro utilizzando diversi tipi di dispositivi elettronici. La preoccupazione principale, per quanto riguarda questo nuovo comportamento, è se tutto questo abbia reso la comunicazione tra le persone inesistente o quasi. Questo sembra esser vero in molti casi e potrebbe indurre l’uomo a vivere in un mondo virtuale. Un mondo fatto solo d’interazioni con le persone attraverso sms e social network. Questo tipo di interazione, tra l’altro, creerebbe la possibilità di isolarsi fisicamente; come l’avere troppe amicizie virtuali provocherebbe l’incapacità di stabilire relazioni significative fra due esseri umani. Circa 40 anni fa, nel film “Sleeper” (Il Dormiglione) di Woody Allen, il protagonista, al suo risveglio dopo due secoli, si ritrova nei pressi di una “cabina orgasmica” da dove provengono dei lamenti amorosi emessi dalla singola persona presente in cabina.Dando vita ad una astemia amorosa disumana. Oggi, le nuove generazioni stanno partecipando ad un massiccio esperimento sociale non intenzionale i cui risultati non sono del tutto prevedibili. Il paradosso della tecnologia di comunicazione di massa è che stiamo evolvendo più distanti gli uni dagli altri quando scegliamo di rendere, gli smartphones, computer, televisione e simili, il nostro principale mezzo per comunicare con gli altri. La tecnologia dovrebbe aiutare gli esseri umani a migliorare la propria qualità della vita, e non impedire di creare rapporti significativi con l’altro. E’ vero, gli effetti a lungo termine della comunicazione sociale moderna sono tutti ancora da scoprire, ma non sembrano, almeno per ora, più vantaggiosi. La mancanza di comunicazione riguarda anche i rapporti all’interno di uno stesso nucleo. E ‘abbastanza comune che oggi in una famiglia si possa cenare completamente separati gli uni dagli altri; evitando quasi di proposito l’interagire faccia a faccia. D’altra parte ci potrebbe essere una spiegazione per questo fenomeno; mariti, mogli, fidanzati e fidanzate non riescono più a passare giornate intere senza parlare tra di loro al telefono, tramite e-mail, facebooking l’un l’altro o sms. Le persone sembrano essere passivamente influenzate dalla tecnologia, invece di governarne attivamente il suo uso e la sua ascendenza. Internet ha la capacità di garantire l’anonimato attraverso un canale di comunicazione. Alcune ricerche hanno sottolineato come l’aspetto relativo all’anonimato favorisce l’espressione di sé, e la relativa assenza di spunti d’interazione fisica e non verbali facilitano la formazione di relazioni su altre basi. Allo stesso tempo, tuttavia, queste caratteristiche tendono anche a lasciare un sacco di “non detto” e non “chiarito”, e aperto a varie interpretazioni.
Gigino A Pellegrini & G el Tarik