Beaumont sur Mer 24 nov 2016
Spesso mi guardo intorno e non riconosco nulla. Come se appartenessi, insieme ai pochissimi amici, ad una specie aliene su di un pianeta sconosciuto. Sono quasi certo che un posto per noi non ci sia in questo luogo fatto di materiali di risulta. Siamo delle bestioline rare. Non bruchi, non farfalle. Ma quella cosa che sta in mezzo quando mutano e si trasformano. Nei sogni emergiamo come dei piccoli mostri quasi sempre uniti ad una sensazione di disgusto e di paura, alla incapacità di liberarsene e al senso di invasione. Proprio questa simbolica invasione deve far riflettere i sognatori e indurli a considerare quale persone altrettanto sgradevoli abbiano oltrepassato i confini del loro mondo intimo. Le sensazioni di ansietà, paura o panico che possono emergere nei loro sogni alla vista di noi bestioline, dovrebbero indurre i sognatori a ripensare alle medesime sensazioni sperimentate nella realtà, a domandarsi cosa li abbia colpiti ed impauriti, da cosa si sentono aggrediti, disturbati ed invasi, da chi si sentono dissanguati. Lor signori, però, devono sapere che siamo estremamente resistenti e di aspetto coriaceo, veniamo considerati degli sconvenienti. Il colore scuro, la velocità con cui ci muoviamo, la capacità di occultamento nelle fessure più inaccessibili e la difficoltà di eliminarci completamente ci rendono sgradevoli, repellenti ai più. Nei sogni siamo in genere da collegarsi a qualcosa di “brutto” ed oscuro, che può essere identificato anche come un aspetto del sognatore stesso sepolto nelle profondità dell’inconscio, un Sé rinnegato che riappare in modo distorto provocando allarme nella coscienza dei sognatori umani. I contenuti dell’inconscio più lontani dalla luce della ragione emergono nei sogni assumendo le forme più aliene o inquietanti allo scopo di colpire l’attenzione del sognatore e cercare di ricondurlo, con scarse probabilità, a riflettere su ciò che fa e che altrettanto facilmente lo spaventa nella realtà. Come nel pensiero di Gregor, nel romanzo “Metamorfosi” di Kafka, nelle condizioni in cui ci troviamo, perderemo sicuramente il treno. Di solito gli insetti rappresentano lati impresentabili degli esseri umani che vogliono reprimere. Non siamo facili da debellare, se non con accurata disinfestazione. Siamo neri quindi già alla vista mettiamo repulsione e paura…E possiamo sempre riaffiorare, proprio come i lati “mostruosi” degli esseri umani. Eccoli, gli esseri umani, vanno avanti e indietro sul sentiero: ognuno è un farabutto e un delinquente per natura, un idiota. Ma se sapessero che io sono un insetto omicida e ora cercassi di evitare la morte, si infiammerebbero tutti di nobile sdegno. Persone umane “autenticamente false”, quelle che mettono in atto, talora in modo inconsapevole, la loro finzione. Sono individui composti unicamente di facciata, come case non finite per mancanza di spiccioli. Hanno l’ingresso degno d’un gran palazzo, ma le stanze interne paragonabili a squallide e celate caverne.
Gigino A Pellegrini & G el Tarik