Edmonton nov 11 2015
In un’epoca di grandi mutamenti e rivolgimenti del comune sentire, con le inevitabili (e spesso sottovalutate) ricadute, qual è quella in cui viviamo, forse gioverebbe intrattenersi un po’ sulle trasformazioni del tutto analoghe, ancorché di segno opposto, che stanno avvenendo nella coscienza collettiva e nell’orizzonte culturale dell’Occidente. Per comprendere appieno il senso e la portata di tali trasformazioni, bisognerebbe innanzitutto sforzarsi di capire una delle leggi capitali che governano l’esistenza umana. Infatti bisogna sapere che essa si fonda essenzialmente su un gioco di opposizioni tra principî antitetici e allo stesso tempo complementari. Se si va con la mente all’“Iliade”, va sottolineata la stupenda apertura con l’invocazione alla Musa, patrona della poesia. Mentre il secondo libro introduce un elemento apparentemente anomalo: il cosiddetto catalogo delle navi, ossia nient’altro che un lungo elenco in cui vengono passate in rassegna le ingenti forze militari degli Achei. In questo duplice inizio si riflette la doppia anima umana. Il fine dell’uomo è infatti la completezza, e non potendo comprendere in sé l’intero cosmo, egli si trova davanti due vie: o affidarsi all’onniscienza divina, pregando le Muse, oppure tentare di inventariare l’esistente, attraverso gli artifici umani del conteggio e della classificazione, per arrivare a costruirsi un quadro esaustivo e rassicurante, che renda ragione, almeno all’apparenza, di tutto quel che si può osservare e sperimentare in natura e nell’uomo: “ La sacerdotessa disse: “Parlaci della Ragione e della Passione.” E l’uomo rispose: “La vostra anima è spesso un campo di battaglia dove il giudizio e la ragione fanno guerra alla passione e agli appetiti. Vorrei essere il pacificatore della vostra anima e trasformare la discordia e la rivalità dei vostri elementi in unità e armonia! Ma come potrò farlo, se non siete voi stessi i pacificatori, anzi, gli amanti di ogni vostro elemento? Ragione e passione sono il timone e la vela della vostra anima in viaggio. Se il timone o la vela si rompono, andrete sballottati alla deriva o resterete immobili in mezzo alle onde. Perché la ragione, se governa da sola, è una forza che limita; e la passione, lasciata incustodita, è una fiamma che brucia fino alla distruzione. Perciò la vostra anima esalti la ragione alle altezze della passione, così che possa cantare e guidare la vostra passione con la ragione, affinché la passione possa vivere ogni giorno la sua resurrezione come la fenice risorgere dalle sue ceneri.” Kahlil Gibran.
Se la ragione vuol pensare e operare da sé, e quindi scoprire, e far progressi, le conviene conoscere per sua propria esperienza; altrimenti l’esperienza altrui non potrà servirle che a ripetere le operazioni fatte da altri. La ragione senza le nozioni del bello, delle illusioni, dell’entusiasmo, e delle passioni resterà sterile senza scalfire l’esistenza. Chi non ha o non ha mai avuto immaginazione, sentimento, capacità di entusiasmo, di eroismo, d’illusioni vive e grandi, di forti e varie passioni, chi non conosce l’immenso sistema del bello, chi non legge o non sente, o non ha mai letto o sentito i poeti, non può assolutamente essere un uomo completo , anzi non sarà mai se non un mediocre pensatore. Non già perché il cuore e la fantasia dicano sovente più vero della fredda ragione, come si afferma, ma perché la stessa freddissima ragione ha bisogno di conoscere tutte queste cose, se vuol penetrare nel sistema della natura, cioè del sentimento, delle passioni, dell’immaginazione. “Con le ali lievi dell’amore volai sopra quei muri: confini di pietra non sanno escludere amore, e quel che amore può fare, amore osa tentarlo…” William Shakespeare.
Gigino A Pellegrini & G el Tarik