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  • QUEL POCO CHE RESTA DEL GIORNO (CUI BONO?)

    Beaumont sur Mer 14 sett. 2017

    cuibono

    Riflettendo, in riva all’Ulisse agitato e ad un rosso tramonto, sul sentimento di libertà e su quello passionale, sono giunto alla conclusione che ambedue costituiscono la sostanza propulsiva necessaria al superamento di ogni steccato di razza, cultura, religione, classe sociale. Qualcuno ha scritto: “Chi ama liberamente può amare chiunque e qualunque cosa.”  Di certo, chi osa amare non ama ciò che gli viene imposto che deve amare, ma ciò verso cui sente spontaneamente e liberamente amore. Al contrario l’amore non libero, ma “illecito” o forzato o distorto o anche semplicemente incanalato è costretto a restringere il suo campo di azione nell’ambito di ciò che viene predestinato dalle convenzioni sociali e religiose come giusto, o comunque legittimo. Il libero sentimento si muove indipendentemente dalle limitazioni psicologiche e sociali, assumendo così un vero e proprio carattere rivoluzionario. Il libero sentimento è di fatto rivoluzionario, non nel senso che combatte direttamente le barriere umane e le regole sociali, ma nel senso più profondo del termine, in quanto si muove direttamente nella verità della dimensione umana, insomma nel cuore dell’uomo, nella sua specifica umanità, nella autenticità dei rapporti umani. È impossibile resistere al richiamo allettante della passione. La passione non ha rivali; incontrastata, domina la mente e il corpo, usurpa tutte le forze e se ne nutre impudicamente, ottenebra il lume della ragione, divora ciò che ancora non ha soggiogato con il suo potere stordente; impietosa, ruba ogni esiguo stillicidio di serenità, sospingendo subdolamente la vittima nel suo vortice. La passione annichilisce e delizia, ubriaca di vita e dissipa, crea e distrugge, affonda nei relitti dell’inferno e innalza allo splendore celestiale. Il libero sentimento rivela i moti sottili dell’indomito spirito umano, apre i cuori degli uomini ed unisce spontaneamente le persone tra loro. Il sentimento libero è un atto rivoluzionario e davanti alle barriere umane: filtra tranquillamente attraverso di esse, noncurante di esse, si muove indipendentemente da esse, e mette in relazione le energie. Ogni vera ed autentica rivoluzione, in questo come in altri casi, non è tanto una lotta contro ciò che opprime, quanto l’affermazione e la manifestazione diretta di una verità dell’animo umano, una verità di sentimento, che indirettamente fa crollare ogni realtà costruita, artificiosa e dunque falsa.  L’amore appartiene per sua natura alla sfera dell’indicibile; come tutto ciò che ha a che fare con l’anima, con la dimensione più profonda e segreta dell’essere, è vicino al mistero, si accompagna al silenzio. Superare la barriera dell’inesprimibile, dare forma, corpo all‘indicibile è un’impresa folle, ‘piena di paura’, in cui soltanto gli artisti, i poeti si sono cimentaci da sempre. Di fronte all’amata l’amante prova un senso di incredibile pienezza e, contemporaneamente, ha il sentore di aver vissuto fino a quel momento in uno stato di privazione: la sua presenza è fonte di un benessere che sembra avere possibilità inesauribili. L’esperienza sembra dirci che è la vicinanza a provocare il turbamento: qualcuno o qualcosa verso cui lo sguardo si dirige ci cattura. Ma in verità l’amore vive e si alimenta di ciò che accade in noi, della nostra interiorità. La persona su cui ho fermato i miei occhi e il mio desiderio assume per me un significato unico: è insostituibile perché soltanto essa può evocare in me delle dimensioni interiori profonde e particolarissime.

    Per non scrivere d’altro..

    Gigino A Pellegrini & G el Tarik

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