Beaumont sur Mer 12 agosto 2017
Oggi, dopo un po’ di acqua passata sotto i ponti, i capetti, di questa cittadina del Sud, non godono più della fama di un tempo, e sono guardati con qualche sospetto da una bella fetta di cittadinanza, che li ritengono – in parte anche a “ragione” – esageratamente “riflessivi” e privi di “mordente”; ma ciononostante, rimane senza ombra di dubbio un passo fondamentale per proporre tutta una serie di riflessioni che, negli ultimi decenni, dopo la fine della politica, stavano attraversando l’Italia, e per una volta non più solo a livello accademico, ma anche del sentire comune di tutta la “classe”, se così possiamo chiamarla, degli pseudo-intellettuali di provincia e non solo. Ho il terrore di venire in contatto con essi proprio come se fossero bestie feroci. Solo ora ne ho piena coscienza, a cominciare nel ricordare più adeguatamente ciò che ho provato l’altro giorno, quando tenevo in mano un ciottolo da spiaggia. Era una specie di nausea dolciastra, ciò che aggrediva le mie narici. Era veramente spiacevole! E proveniva dal ciottolo, ne sono sicuro, passava dal ciottolo nelle mie mani. Sì, è così, proprio così, una specie di nausea sulle mie mani. Ho interrotto il movimento antico che mi avrebbe portato a farlo saltellare sul mare di Ulisse, come avrò fatto migliaia di volte da ragazzino. ll rimbalzello era ed è un gioco che tutti conoscono e consiste nel lanciare un ciottolo, appunto, piatto nell’acqua in modo che rimbalzi più volte sulla sua superficie prima di affondare. Più rimbalzerà la pietra, più il lancio sarà riuscito. Ogni salto del ciottolo si chiama appunto “rimbalzo”. Il meccanismo che permette il rimbalzo di un ciottolo (con una densità superiore a quella dell’acqua) si basa sulla superiorità della forza d’appoggio del ciottolo rispetto alla forza di gravità. La forza d’appoggio di un liquido è direttamente proporzionale al quadrato della velocità d’immersione del ciottolo nel liquido moltiplicato per la superficie di contatto del ciottolo con l’acqua (meccanismi analoghi agiscono nello sci nautico) . La forza di gravità è costante ed è definita soltanto dalla massa del ciottolo e dall’accelerazione in caduta libera. Ad ogni “rimbalzo”, il ciottolo perde velocità e di conseguenza diminuisce anche la forza d’appoggio, e quando quest’ultima diventa minore della forza peso, la pietra affonda. All’estero, si svolgono campionati ed esistono associazioni che riuniscono appassionati di questo gioco. Mi son guardato in giro alla ricerca di una pattumiera adeguata a contenerlo. Non l’ho trovata. Così, ho raccolto una delle buste di plastica presenti sulla spiaggia e l’ho usata per trasportare il ciottolo fino alla sua nuova dimora: la soglia del municipio prossimo alla fine.
Gigino A Pellegrini & G el Tarik