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  • Mattia Preti

    Mattia Preti

    Mattia Preti, detto il Cavalier Calabrese, nacque a Taverna (Catanzaro) nel 1613.
    Giunse a Roma agli inizi degli anni 30 entrando in contatto con la pittura di Caravaggio e dei caravaggisti. Importanti per la sua formazione furono i suoi viaggi ricordati dalle fonti ma di cui non si ha notizia certa. Quasi sicuramente si trovò nell’Italia settentrionale dove si accostò alla pittura emiliana dei Carracci, di Lanfranco, del Guercino e alla pittura veneta del Veronese.
    Alla fase romana della sua attività appartengono gliaffreschi in S. Giovanni Calibita e nell’abside di S. Andrea della Valle dove eseguì gli affreschi con Storie di S. Andrea; nel 1652 eseguì l’affresco in San Carlo ai Catinari a Roma rappresentante L’elemosina di San Carlo.
    L’anno successivo il pittore si trovò già a Napoli dove eseguì grandi serie di affreschi e numerose pale d’altare diventando personalità di spicco nella città.
    Tra il 1657 e il 1659 eseguì gli affreschi votivi per la peste, oggi perduti, sulle porte della città; eseguì il ciclo, sul soffitto della chiesa di San Pietro a Maiella, con Storie della vita di San Pietro Celestino e Santa Caterina d’Alessandria, le due redazioni del Figliuol prodigo che oggi si trovano al museo di Capodimonte e a Palazzo Reale a Napoli, il San Sebastiano per la chiesa di S.Maria dei Sette Dolori e la Madonna di Costantinopoli nella chiesa di San’Agostino agli Scalzi.
    Nel 1661 l’artista si stabilì a Malta dove, come pittore ufficiale dei Cavalieri dell’Ordine, fu impegnato nella decorazione della cattedrale di S. Giovanni a La Valletta con Storie del Battista e in numerose tele per le chiese dell’isola.
    Morì nel 1699 a La Valletta.

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