“A piedi e a cuor leggero prendo la strada maestra, in salute, libero, il mondo davanti a me. Davanti a me la lunga strada polverosa che porta dove voglio”. (W. Whitman)
Ogni volta che nell’anima mi scende come un novembre umido e piovigginoso; ogni volta che mi accorgo di fermarmi involontariamente dinnanzi alle agenzie di pompe funebri; ogni volta che la tristezza si fa tanto forte, allora decido che è tempo di mettermi in viaggio. Io viaggio, non per andare da qualsiasi parte, ma per andare a bordo di uno pick-up Blazer 4X4 insieme all’amico Pasqualino Gatto, verso le stradine sterrate che incrociano l’autostrada 16 West dell’Alberta. Questa mattina intorno alle 6.30 siamo partiti da Edmonton. Un viaggio in macchina che nel passato facevamo in tre andando a caccia di rough grouses, un gallinaccio che si trova nelle foreste canadesi e in particolare in quelle della provincia del West, l’Alberta. Sebbene siano passati molti anni, ricordo perfettamente ancora l’orizzonte ampio e senza punti di riferimento, in cui solo il sole fa da limite all’infinito. In quel momento si capisce che ciò che conta di fronte a tanta libertà della foresta non è avere un comodo motor home, ma un posto dove andare, un luogo, un sogno, che valga tutto quel multicolore autunnale da attraversare. Sentire acutamente il prurito della vita; sentire sotto i piedi l’erba di questa parte del mondo, mentre si è circondati dal silenzio interrotto dallo squittio degli scoiattoli. Je me souviens, come direbbe un franco-canadese. Ricordi che tornano alla mente, seduti nel vecchio coffee shop di Entwistle davanti a delle uova, bacon e toasts e ad una buona tazza di caffè canadese macchiato con cream. Sarà alquanto improbabile trovare tanti colori, tanta bellezza, così sterminata oggi,in un mondo in cui sembra essersi assopita ogni voglia di scoperta, perché, come tanti sostengono, non c’è più nulla da scoprire. Siamo partiti, forse, perché desideravamo ardentemente essere pervasi dall’eccitazione, sentire lo scricchiolio degli stivali nella polvere; siamo partiti forse perché si è un po’ vecchi e si sente il bisogno di capire qualcosa prima che sia troppo tardi. Siamo partiti.
“Sole splendimi sin dentro al cuore, vento caccia via pensieri e pene, non v’è al mondo diletto maggiore che andar vagando sconfinatamente”.(Herman Esse)
Gigino A Pellegrini & G el Tarik