13 gen 2018
Quando l’uomo mente a sé stesso, lo fa, avendo gli altri in vista sia consciamente che inconsciamente. Il menzognero recita, prima davanti a sé stesso, in modo da farlo poi davanti agli altri. E’ un inguaribile ambizioso, introverso, un incorreggibile. Questo suo mentire definisce il suo ruolo nel mondo. I suoi atteggiamenti sociali sono mascherati dalla menzogna, e dal suo desiderio di potere a tutti i costi. La menzogna lo porta ad essere sempre misurato ed educato anche di fronte a persone che disprezza immensamente. La menzogna è il suo strumento per operare socialmente. Ogni menzogna è un duplice processo: occulta la verità sostituendone un racconto falso, distrugge e costruisce. Ha al suo centro una discrepanza tra ciò che viene pronunciato e le intenzioni reali di chi parla. Le parole menzognere esibiscono l’essere nell’apparire, non invertono il mondo, ma ne inventano un altro.
Un fatto è certo, la menzogna è sempre stata l’arma prediletta dalla politica. Sembra che tutto sia cominciato con Paul Joseph Goebbels , Ministro della propaganda del Terzo Reich, al quale viene attribuita la frase: “Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità.”
Anche George Orwell scrisse: “Il linguaggio politico è concepito in modo da far sembrare vere le bugie e rispettabile l’omicidio, e per dare parvenza di solidità all’aria che esce dal culo.” Chi mente crea speranze infondate e lo sa. Mario Monicelli lo spiegò lucidamente prima di togliersi la vita: “La speranza di cui si parla è una trappola, una brutta parola, non si deve usare. La speranza è una menzogna inventata dai padroni. La speranza è quella di quelli che ti dicono che Dio…state buoni, state zitti, pregate che avrete il vostro riscatto, la vostra ricompensa nell’aldilà. Intanto, perciò, adesso, state buoni: ci sarà un aldilà. Così dice questo: state buoni, tornate a casa. Sì siete dei precari, ma tanto fra 2 o 3 mesi vi riassumiamo ancora, vi daremo il posto. State buoni, andate a casa e…stanno tutti buoni. Mai avere speranza ! la speranza è una trappola, una cosa infame inventata da chi comanda. Io auspico che finisca in una specie di…quello che in Italia non c’è mai stato: una bella botta, una rivoluzione che non c’è mai stata in Italia. C’è stata in Inghilterra, c’è stata in Francia, c’è stata in Russia, c’è stata in Germania, dappertutto, meno che in Italia. Quindi ci vuole qualche cosa che riscatti veramente questo popolo che è sempre stato sottoposto. Sono 300 anni che è schiavo di tutti e, quindi, se vuole riscattarsi…il riscatto non è una cosa semplice: è doloroso, esige anche dei sacrifici, sennò vadano in malora, come già stanno andando da tre generazioni”
Gigino A Pellegrini & G el Tarik