Beaumont sur Mer Maggio 2015
“Soffia, sbraita, tuona ogni giorno/ finchè fugga l’ultimo oppressore/ canta soltanto in questa direzione/ …..”
In tempi duri e incerti, “burrascosi” come quelli attuali, nelle persone che lottano per la propria liberazione, il gusto rischia di essere sempre più inquinato dalla logica e dalla morale, cosa che, tradotta in termini filosofici, significa che, quando si verifica una forte tensione fra conoscenza e desiderio, i criteri che regolano il giudizio sociale, politico ed estetico diventano incerti ed instabili. Come scriveva qualcuno di cui non ricordo il nome.
Karl Marx nella “Guerra Civile in Francia” scriveva: “ La classe lavoratrice non ha utopie belle e pronte da introdurre par décret du peuple ‘per decreto popolare’. Sa che per realizzare la sua propria emancipazione, e con essa quella forma più alta a cui la società odierna tende irresistibilmente per i suoi stessi fattori economici, dovrà passare per lunghe lotte, per una serie di processi storici che trasformeranno le circostanze e gli uomini”.
I lavoratori non devono realizzare ideali, ma devono liberare gli elementi della società che verrà in quanto la vecchia e cadente Struttura socio-economica è pregna di elementi distruttivi quali corruzione, violenza, desiderio di sopraffare e condannare da parte della sua classe dirigente le future generazioni di quella umanità che è stata per secoli spremuta fino a quasi l’ultima goccia. Questo atteggiamento da parte del potere precostituito non va tollerato, va invece combattuto a tutti i costi, con la più pura ed espressiva manifestazione della volontà che è la lotta, e lo è in quanto tutte le manifestazioni delle volontà potrebbero essere considerate, in senso molto lato, come lotta. Cosa viene richiesto agli uomini di lotta, che tipo di accadimenti devono essere messi in atto affinché abbiano luogo le azioni tese a sconvolgere la realtà che vede soccombere gran parte dell’umanità? In maniera più semplice: quali sono le espressioni nell’esistenza degli esseri umani, nelle quali si riflettono con forza e con immediatezza l’intera loro essenza e, in riferimento a quest’ultima, gli avvenimenti più tipici? Cosa simboleggia in maniera inequivocabile la vita di un essere umano? Il carattere conflittuale è ciò che più di ogni altra cosa simboleggia la vita di un individuo nel suo quasi isolamento e nei contenuti. E’ questa l’azione che riesce ad afferrare la sua essenza in quanto uomo-protagonista e in possesso del suo destino. L’obbiettivo è senza dubbio la lotta che investe la vita intera dell’essere umano alla conquista della sua libertà, indipendenza che dovrebbero consentirgli la creazione di un nuovo mondo più equo e giusto.
Gigino A Pellegrini & G el Tarik