L’AMORE MULTIFORME E IMPREVEDIBILE
Beaumont sur Mer Sept. 2015
Shell & Dolph. Lui, sgraziato come un rospo, bellicoso, ruvido e diffidente. Lei, Donna intelligente, solitaria, asociale e antiborghese. Il loro era un amore necessario.
A paragone con la famosa epica greca, e altre minori dopo di quella, i supporti spinali della Bibbia sono semplici e magri. Tutte le storie, le biografie, le narrazioni, ecc., sono come perle su un filo, a indicare l’eterno bandolo della volontà e del potere divinizzato. Non ci fu matrimonio. Ma un contratto a termine fra Shell e Dolph. E’ durata quasi un anno l’unione fra lo scostante uomo e la fantasiosa provinciale che teorizzava la necessità per le donne di ribellarsi al loro destino biologico. Senza sposarsi e nemmeno convivere, progettando di dividere una parte del loro cammino con una platea di “amici”, “amiche”, dame di compagnie. Le metafore audaci oltre il credibile, Anime libere da ogni legge, stravaganti agli occhi del resto del mondo, il fuoco dell’amore e dell’amicizia, i baci “fervidi” – poveri di argomentazioni e logica, ma insuperabili in sentenze, nei suggerimenti della mortalità comune e della morte, i grandi livellatori dell’uomo – la fiducia illimitata, e la loro immensa raffinatezza sensuosa smisuratamente invisibile – una incredibile, onni-abbracciante non-mondanità e illetterata rozzezza che sapeva di rugiada (agli antipodi dall’assorbimento commerciale del secolo ventesimo e le sue morbose raffinatezze) – niente dubbi che spaccavano il capello, non bronci malsani e sospiri, non “Amleto”, non “Adonais”, non “Thanatopsis”, non “In Memoriam”. I due distinguevano l’amore necessario , dunque inevitabile, dagli amori contingenti e senza importanza. Ma non c’erano alternative: prendere o lasciare. Dolph, secondo alcuni, non avrebbe potuto fare a meno di soddisfare il suo assurdo desiderio di essere gradito. In cambio le scriverà un giorno: “La mia vita non appartiene a me solo. Tu sei sempre me, l’essere stesso del mio essere, il cuore del mio cuore”. Lui di Lei apprezzava e apprezzerà sempre il carattere audace delle sua intelligenza, la sua forza e la sua rapidità di comprensione. Shell era in realtà, oltre che molto bella, abbastanza curiosa. Affamata di letture. I romanzi d’amore inglesi finiscono con un matrimonio, come Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen; cominciano invece con un matrimonio i romanzi d’amore francesi, come Madame Bovary di Flaubert, tanto caro a Jean Paul Sartre. Se l’anti-matrimonio tra Dolph e Shell fosse diventato un romanzo, sarebbe stato “Le relazioni pericolose” di Choderlos de Laclos più “Histoire d’O” di Réage più “Dalla Russia con amore di Fleming”. Lui Non ha mai saputo come condurre correttamente la sua vita sessuale o emotiva; per lo più si è sentito profondamente e sinceramente un impataccato bastardo. Un bastardo davvero insignificante, una sorta di universitario sadico, un Don Giovanni ministeriale – disgustoso . Perché mai una bella e giovane donna come Shell avrebbe dovuto sprecare il suo tempo con una persona sgradevole e “over”… come Dolph? I due non erano solo un uomo e una donna qualunque che intrecciavano le proprie agitate esistenze. Erano due fervide menti, febbrili e ribelli, destinate a un’osmosi che avrebbe potuto scolpire il pensiero intellettuale degli anni a venire. Shell e Dolph erano, dunque, due gemme germogliate dalle stesse radici e destinate a fondersi in una coppia equilibrata che avrebbe finito per trascendere le singole identità, trasformando le inquietudini di ognuno in uno straordinario sodalizio esistenziale. I due si erano istintivamente attratti, come due energie telluriche calamitate da un invisibile collante chimico, sentendo di appartenere irrimediabilmente l’uno all’altra. Questo certamente era il pensiero di Dolph. Eppure, non avevano mai vissuto insieme, non si erano mai sposati né pensavano ad avere figli. Un amore che li avrebbe visti indissolubilmente legati in un rapporto senti-mentale incorruttibile, fino all’epilogo delle loro stesse vite. Il loro era un Amore necessario, dunque. Necessario, nel senso di totale. A unire la coppia era una complicità mentale e spirituale. Facevano l’amore innanzitutto con la mente, un amore traboccante di passione e di amplessi che il corpo da solo non avrebbe potuto donare. La compenetrazione tra Shell e Dolph era talmente profonda da resistere a ogni prevaricazione esterna, perché quando si ama da dentro, ogni passione contingente scivola via come olio sull’acqua. Se Shell dovesse morire , Dolph si sdraierà accanto al suo corpo e rimarrà lì ad attendere la sua fine, senza mangiare né bere, lei marcirà tra le sue braccia e lui la amerà, già carogna: perché non si ama niente se non si ama tutto. Per questo i due amanti avrebbero potuto concedersi, spesso e volentieri, litigi occasionali in maniera trasparente, raccontandoseli a posteriore con eccitata partecipazione, sbeffeggiando ogni inutile codice morale e perbenista. Perché loro erano e sono ‘oltre’. Si sarebbe alimentata così, negli anni, una eversiva relazione di cui i due sarebbero stati il motore. Nonostante le tribolate passioni contingenti, comunque, l’amore necessario tra Shell e Dolph sarebbe stato incorruttibile, viscerale e immortale, tanto che la coppia sarebbe rimasta unita a dispetto dell’ineluttabile usura del tempo.
Mentre i loro pensieri avrebbero continuato a volteggiare liberi e irreprensibili, uniti per sempre nella memoria della posterità.
Gigino Adriano Pellegrini & G el Tarik