Flavio Magno Aurelio Cassiodoro nacque a Squillace, in provincia di Catanzaro, intorno al 490 e morì a Vivario nel 580. E’ stato un politico, letterato e storico romano, che visse sotto il regno romano-barbarico degli Ostrogoti e successivamente sotto l’Impero Romano d’Oriente. Figlio d’un alto funzionario di Teodorico, fu questore, e nel 514 console, e nel 523 magister officiorum, ministro per la politica interna. Cassiodoro divenne così l’appassionato animatore dell’ideale di fusione tra Romani e Goti. Ottenuta la prefettura da Atalarico, re degli Ostrogoti. Una delle sue opere più importanti la Historia gothica, è una vera e propria apologia della politica di Teodorico. Di questo Testo a noi c’è pervenuto solo una versione ridotta grazie allo storico medievale Giordane. In questo testo Cassiodoro sottolinea la nobiltà di origine del suo popolo, continuatore della “civilitas” romana. Fu consigliere prudente di Amalasunta, (Ravenna, 495/500 – Isola Martana, 535) la figlia del re ostrogoto Teodorico. Con la morte del padre, nel 526, divenne reggente del regno. Con lo stesso ruolo servì Teodato, re degli Ostrogoti. – Figlio (m. 536) di Amalafreda, sorella di Teodorico; avido di ricchezze e ambizioso, durante il governo della cugina Amalasunta entrò in trattative con Bisanzio, contro i suoi. Amalasunta, mortole giovinetto il figlio Atalarico, accettò di dividere la responsabilità del regno col cugino, ultimo degli Amali, riservandosi l’esercizio del potere; Teodato. però la depose e, esiliatala in un’isoletta del Lago di Bolsena, la fece strangolare nel 535. Di questa sua attività, Cassiodoro, lasciò memoria in una sua antologia, divisa in 12 libri, intitolata Variae . Questa sua opera servì da modello per lo stile cancelleresco medievale. Quando nel 540, il generale bizantinoFlavio Belisario, considerato uno dei più grandi generali bizantini, fece prigioniero a RavennaVitige, Generale dell’esercito ostrogoto, crollò l’ideale di conciliazione tra romanità e germanesimo perseguito da Cassiodoro. La politica gli apparve allora come dispersione funesta dal raccoglimento religioso, solo valore per l’uomo. Nacque così il De anima, che egli considerava come libro XIII delle Variae. Ritiratosi a Squillace, fondò in quei pressi, a Vivario, un monastero che, fornito di una ricca raccolta di codici e di uno scriptorium, divenne il prototipo dei centri culturali monastici del Medioevo. Cassiodoro promosse qui una intensa attività di traduzione di opere greche tra cui la Historia ecclesiastica tripartita di Socrate, Sozomeno e Teodoreto tradotta da Epifanio, e scrisse, oltre a opere esegetiche e al De orthographia (composto a 92 anni, per i monaci), l’opera sua più importante per l’influenza che esercitò sulla formazione della cultura medievale: leInstitutiones divinarum et saecularium litterarum. Si tratta di un manuale introduttivo allo studio sia della Bibbia sia delle arti liberali, in cui Cassiodoro. si vale ampiamente della sua conoscenza della letteratura esegetica patristica e della letteratura ellenistica, utilizzando, per es., anche testi di Euclide e Nicomaco di Gerasa. L’opera ebbe larga diffusione negli ambienti monastici, contribuendo alla valutazione positiva delle arti liberali per una più completa intelligenza della Scrittura. Prima di morire, all’età di 92 anni, compose il De Orthographia, destinato a fissare norme e regole per la trascrizione di scritti antichi e moderni.