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  • ASCOLTANDO SCARLATTI

    Edmonton nov 13 2015

    scarlatti

    Il viaggiare era il suo vivere ramingo. Il domicilio dell’essere errante. Olluicnaf vagava nella natura cercando il suo orizzonte e mezzi di sussistenza. A volte si soffermava a criticare gli uomini osservandone soltanto gli aspetti negativi, e non si stupiva se la quotidianità era per l’uomo fonte di insoddisfazione. Nei momenti più tristi pensava che forse con un mutamento di prospettiva si sarebbe potuto incominciare ad osservare il panorama contemporaneo come un periodo caratterizzato da un diverso rapporto nei confronti dell’altro e del mondo. La fuga verso l’altro sembrava avere origine da una sorta di marcia verso le stelle, “una forma di richiamo all’infinito che sorgeva in modo regolare e non capriccioso, ma sempre assolutamente imprevedibile”. Non sapeva mai se la sua voce riuscisse a aggiungere la volta celeste. Non sapeva mai se si potesse udire l’antico urlare. Una giovanissima Susanne Slay, qualche anno prima, in una piccola stanza che si affacciava sul fiume, gli raccontava come una zolla di terra e un raggio di sole fecero’ visita ad un uomo solitario di nome Gerry. Gli chiesero senza alcun preambolo di cercarsi una donna seguendo un sentiero, ignoto agli altri, fino ad arrivare ai piedi di una rupe. La donna era stata portata lassù da due grandi uccelli gelosi della sua bellezza, e la tenevano prigioniera in una tana tenebrosa e fredda. Il raggio di sole decise di aiutare Gerry a raggiungere il buio nascondiglio, evitando gli artigli e i becchi dei due grossi uccellacci. In quel momento e con un grande frastuono emerse dalla terra una gigantesca pietra a spirale, composta da colori brillanti, che rapidamente saliva verso il cielo. Gerry si incamminò su per quel sentiero camuffato da cespuglio per non attirare l’attenzione dei due predatori. Cosi conciato salì e si introdusse attraverso un’apertura scura; e nella penombra vide la bellissima donna tessere un magnifico tappeto dai colori dell’arcobaleno, i cui motivi ricordavano i fiumi, i mari e le montagne. In quel momento gli uccelli lo videro e si precipitarono su di lui con gridi stridenti; ma il raggio di sole vegliava e intervenne sugli occhi degli uccelli, impedendo loro di raggiungere Gerry che riusciva a portar via la donna. Attraversato un ponte sospeso nel profondo della foresta, arrivarono ad una piccola baita di legno dove lei continuò a tessere meravigliosi tappeti. Nella piccola casa, illuminata dal sole, però, la donna cominciò a sentire nostalgia del buio e umido nascondiglio sulla rupe. Vedendola così triste, Gerry, decise di non opporsi al desiderio della donna amata e così l’accompagnò fino al ponte sospeso e la seguì con gli occhi pieni di lacrime fino alla scomparsa fra gli alberi.
    Gigino A Pellegrini & G el Tarik

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