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  • BUON NATALE

    Beaumont sur Mer Natale 2015

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    Da oltre mezzo secolo la Calabria non riesce a ridurre il divario economico rispetto alle regioni del Centro Nord. Restano ampie differenze nel mercato del lavoro, nella struttura produttiva, nella capacità di esportare beni e servizi. Il ritardo economico si manifesta nel permanere dei flussi migratori. In molti comparti dell’intervento pubblico vi è anche un significativo divario nella qualità dei servizi forniti ai cittadini; in importanti casi ciò ha luogo nonostante la spesa pubblica nel Mezzogiorno non sia inferiore a quella che si riscontra nelle altre aree del paese. Il flusso di risorse pubbliche verso le regioni meridionali resta ampio, riflette soprattutto il divario tra una spesa pubblica sostanzialmente proporzionale alla popolazione e basi imponibili di gran lunga inferiori in tali regioni. Qualcuno ha suggerito che il Sud si debba guardare in una prospettiva strabica. Si deve leggere nei suoi dati ricorrenti ma anche nei cambiamenti che, nonostante tutto, si manifestano nel corso del tempo che passa. È imbarazzante vedere un’Amministrazione navigare a “vista”. È imbarazzante guardarla mentre progetta qualcosa e poi scoprire che ha cambiato idea. Non si è dimenticato il rifacimento del lungomare. È ignobile come questo balletto venga presentato come il frutto di un ragionamento o di un “dibattito democratico”, quando in fondo è solo la triste manifestazione dell’incapacità ( per non dire altro) di un sindaco e la sua Giunta. Negli ultimi mesi sono stati posti dei quesiti a questa Amministrazione. Quesiti che non hanno avuto nessuna risposta. Il mare di Ulisse inquinato, le facili autorizzazioni che hanno deturpato il centro storico, le perplessità sull’ufficio comunale del demanio e le assegnazioni dei lotti estivi, i cancelli che ostruiscono l’attraversamento di un villaggio turistico. Si potrebbe continuare all’infinito. Questa è l’imbarazzante coerenza di un sindaco che pretende di governare una città tramite slogans, frasi fatte e, cosa ancora peggiore, seguendo gli umori “famigliari”. Naturalmente, chi ragiona così ha la memoria corta, ma noi no. In questo periodo il mio pensiero non può che andare agli indigenti e alla vergogna che i cittadini provano nel vedere un’Amministrazione stralunata che passa il tempo nel presenziare a qualsiasi stupido evento. Fra poco, a fianco della targa sulla mafia, affissa sulla facciata del Municipio, apparirà quella con su inciso “Stiamo lavorando per voi”. La Giunta ha capito che non serve più neanche il loro portavoce Sparaballe, bastano i volti sorridenti dei suoi componenti che quotidianamente appaiono su alcuni siti compiacenti del Web. È imbarazzante vedere un Comune che si comporta come una parrocchia, invitando i bambini a rivolgersi a Babbo Natale per ricevere qualche piccolo cadeau! Niente, o quasi, sussidi, perché non sono educativi… e la gente, la gente ha sempre più fame. E la sorridente Giunta cosa fa? Niente, non sa cosa dire e cosa fare, balbetta articoli del regolamento, appellandosi alla facoltà di non rispondere. La politica liberal democratica dovrebbe esser fatta di programmi e di idee e una città senza una seria programmazione è spacciata.
    Risanamento – rivalorizzazione dei centri storici ed edificazione – valorizzazione delle periferie sono operazioni legate a filo doppio, anzi costituiscono due variabili di un medesimo meccanismo, frutto di quell’egemonia urbana che scaturisce dall’accordo di rendita fondiaria, imprenditoria edile e ceto politico: l’accordo più classico della città meridionale. Generazioni di architetti e urbanisti hanno, in questo secolo, affrontato di petto la questione della vivibilità delle zone urbane meridionali. I paesi fantasmi sulle due coste della Calabria; il degrado dei centri storici, sforzandosi di pervenire, nelle aree periurbane, alla realizzazione di modelli alternativi di insediamento, ispirati ad una valorizzazione dell’uomo e dei suoi interessi e ad una modernizzazione-civilizzazione delle strutture abitative. Una ottimizzazione della rete distributiva, dei servizi e delle strutture sociali, sulla progettazione di architetture razionali ed al contempo “soft”, non alienanti. Il tutto, nel Sud, è stato invano. In questo degrado ambientale e morale, forti degli interessi economici che si andavano addensando sulla zona a causa dell’edificazione selvaggia, si sono insediate con successo le organizzazioni criminali. Periferie e centri storici sono nel Mezzogiorno, accomunati dallo stesso, identico grado di invivibilità e marginalità sociale. Decadenza di valori tradizionali e difficoltà a rimpiazzarli, individualismo dilagante, stimolazione al successo e difficoltà a raggiungerlo, marginalità economica che diviene marginalità sociale e psicologica: questi i fattori maggiormente suscettibili di condurre alla devianza i soggetti marginali. Dove la mobilità è maggiore e dove di conseguenza i controlli vengono meno del tutto, come nella zona di deterioramento della città si sviluppano aree di corruzione, di promiscuità e di malcostume. Dunque, non è una bagatella da giustificare o sopportare, e cacciare questi amministratori è un obbligo di primaria importanza. Insomma, pur di evitare questi signori traviati possiamo accontentarci di un cretino o un ignorante totale che non faranno grandi cose, ma neppure grandi disastri e sicuramente, saranno in grado di ridare la luce elettrica alla statua di Padre Pio sul lungomare.

    Gigino A Pellegrini & G el Tarik

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