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  • RICICLO WEST

    Edmonton 25 sept 2015

    riciwest

    Percorrendo, insieme all’amico Sandro Milite, l’autostrada Queen Elisabeth 2 da Edmonton a Calgary nell’Alberta, ci siamo imbattuti in una insegna presso la cittadina di Red Deer: “Dream big and we’ll deliver…at your own terms” (Sogna in grande e consegneremo…alle tue condizioni) We Offer the Lowest Possible Price on Red Deer Shipping Containers”.
    Vi è una notevole quantità di containers parcheggiati e spesso abbandonati che si trovano nei terminals delle aree portuali: questi contenitori vengono lasciati per lunghi periodi in attesa di effettuare un nuovo viaggio e capita spesso che per gli agenti atmosferici e una serie di urti accidentali non sia più possibile riutilizzarli per i trasporti. Quell’era sta per finire e ai container per il trasporto di beni l’architettura sta dando nuova vita all’interno del concetto di riciclo. Costruire con i container è un metodo piuttosto flessibile e adatto ad un’ampia gamma di soluzioni architettoniche, fornendo soprattutto elementi modulari ed estremamente resistenti strutturalmente e subito pronti e disponibili all’uso. Il primo all’origine dell’utilizzo diffuso dei container in architettura deriva dalla ricerca di un profondo cambiamento di alcuni paradigmi costruttivi usati fino ad oggi che, invece, nel tempo stanno mostrando molti limiti. Paradigma deriva dal greco antico paràdeigma, che significa esemplare, esempio ma, oggi, considerare “esemplari” gli interventi architettonici effettuati nel territorio è quasi impossibile, essendo questi legati ad un’eredità passata, che immagina l’architettura sempre e solo come un qualcosa di immutabile, legato all’idea, forse, di permanente. Oggi invece, i notevoli cambiamenti sociali impongono di pensare al fare architettura partendo da presupposti diversi, svincolati dal passato, soprattutto da un recente passato, di cui le città porteranno a lungo le cicatrici, aprendo maggiormente la progettazione verso la sostenibilità e reversibilità ambientale dell’oggetto architettonico, mirando ad un uso prossimo allo zero di materie prime e nessun consumo irreversibile di suolo. Nonostante non fosse un architetto, l’interesse per l’architettura fu profondo e persistente da parte dello scrittore britannico William Morris: “Il mio concetto di architettura abbraccia l’intero ambiente della vita umana; non possiamo sottrarci all’architettura, finché facciamo parte della civiltà, poiché essa rappresenta l’insieme delle modifiche e delle alterazioni operate sulla superficie terrestre, in vista delle necessità umane, eccettuato il puro deserto”. Questo quanto disse durante una Conferenza alla London Institution nel 1881. I container sono utilizzati soprattutto nel campo dei trasporti per la loro capacità di contenere diverse tipologie di merci. Ma nel corso di questi ultimi anni si è iniziato a riflettere sull’utilizzo di questi box metallici e si è cominciato a credere di poterli far diventare dei preziosi moduli abitativi. ” Lo abbiamo fatto, figli di puttana” così Bridget Dunlap, una nota imprenditrice del Texas, si rivolgeva ai suoi accaniti oppositori il giorno dell’inaugurazione del suo Container Bar in Rainey Street, Austin. La Dunlap annunciò l’apertura del bar esattamente tre anni prima della realizzazione effettiva, questo perchè la città di Austin, nel Texas, non era pronta, con leggi urbanistiche adeguate, a questo tipo d’intervento. Il locale infatti, risulta essere composto da sette diversi contenitori di spedizione, che da classici container, sono stati convertiti in ambienti per un esercizio aperto al pubblico.
    “L’Architettura è l’arte di disporre e di adornare gli edifici, innalzati dall’uomo per qualsivoglia scopo, in modo che la loro semplice vista possa contribuire alla sanità, alla forza, al godimento dello spirito”, John Ruskin .

    Gigino A Pellegrini & G el Tarik

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