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  • IL FURTO

    Beaumont sur Mer 22 giugno 2017

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    Hanno rubato il futuro ai Meridionali. Li hanno lasciati senza terra, senza sole, senza mare, senza lavoro, senza più dignità… in un mucchio di spazzatura, senza via di scampo. Anche stavolta la regione più povera del nostro Paese si è confermata essere la Calabria con un pil pro capite che nell’anno passato si è fermato a meno di 16mila euro. A Sud infine le famiglie in povertà assoluta sono cresciute oltre di due volte mezzo, passando da 443mila a 1 milione e 14mila, cioè il 40% in più solo nell’ultimo anno. In Italia, dal 2008 vi sono famiglie in stato di deprivazione materiale severa, cioè che non riescono, ad esempio, a pagare l’affitto o il mutuo. Un Sud, in cui il 40% di giovani è senza lavoro e che non affronta il problema, non ha domani. Senza futuro perché prevale l’egoismo di chi ha una posizione dominante e non è disponibile a dare spazio alle nuove generazioni e ai meno abbienti.  Una generazione costretta nell’angolo, condannata ad entrare nel mondo del lavoro da precaria ed in età avanzata.  Questo atteggiamento sconsiderato è figlio di una generale immoralità pubblica e privata, di cui abbiamo sensazione ogni volta che leggiamo i giornali o ascoltiamo un telegiornale. Alcuni meridionali cominciano a rendersi conto di questo fallimento, cominciano a capire che il loro futuro non può essere delegato a governanti che parlano una lingua a loro sconosciuta. Sono i numeri di un fallimento senza appello a cui si continuano a contrapporre le solite politiche sterili e fini a se stesse che hanno ormai condannato allo spopolamento una delle aree più importanti del nostro Paese come la Calabria che ultimamente ha subito un’invasione di alcuni gasteropodi terrestri( forma di mollusco provvisto in genere di una conchiglia dorsale avvolta a  spira  da cui fuoriescono il piede per la locomozione e il capo con occhi tentacolati si cibano praticando fori nei fragili muri delle loro povere case, fori attraverso cui succhiano la carne delle loro vittime). Così come in natura esistono predatori che catturano e uccidono altri animali per alimentarsi, anche negli essere umani possiamo osservare un fenomeno simile di altissima violenza di cui sono protagonisti i cosiddetti predoni, dei veri e propri “rapaci” e le loro sfortunate vittime: semplici e a volte sprovveduti cittadini. Ci siamo abituati al peggio, quasi fosse normale che gli amministratori saccheggino le risorse pubbliche, i dirigenti gestiscano gli uffici nell’interesse personale o di gruppi di potere, nessuno di questi esseri mostruosi sembra esser mosso da altro che dall’ ingordigia di acquisire dei vantaggi, più che dalla volontà di offrire un servizio alla collettività. Nessuno crede più in niente, tanto che la nostra società appare triste e rassegnata, senza alcun impulso, senza nutrire alcuna speranza, sempre più   chiusa in sé stessa. L’identikit del rapace: in apparenza si tratta di un soggetto come tanti, non è quasi mai un leader. Solitamente è spilorcio, egocentrico, narcisista e con delle ideologie razziste. Il suo obbiettivo è la decomposizione morale, personale, psicologica e sociale delle sue vittime, tanto che a volte si arriva al punto in cui queste decidano di porre fine alla loro vita.  Uno sguardo, una parola o una semplice insinuazione possono bastare a scatenare un processo di distruzione dell’altro. Le azioni portate a termine dai predoni sono così quotidiane che a volte sembrano quasi normali, mentre le vittime stanno zitte e soffrono in silenzio. Attraverso un processo di violenza morale e psicologica continua, si può infatti arrivare a fare a pezzi un’altra persona. Questo processo tumorale, creatosi negli ultimi decenni, ha avuto una forte accelerazione con l’avvento al potere di “partiti” che perseguono esclusivamente i biechi interessi di una minoranza, a scapito della maggioranza dei cittadini. Le forti differenze economiche generatisi a seguito di decenni e decenni di politica che ha favorito lo sviluppo industriale ed economico solo in alcune zone, con le altre condannate ad essere serbatoio di voti per le elezioni e mercato per assorbire i prodotti ed i servizi offerti dalle prime.  Questo ragionamento, semplicistico e rozzo, non viene in realtà efficacemente contrastato, poiché nessuno appare in grado di opporvisi, visti i grossi interessi economici in gioco e la scarsità dei mezzi a disposizione di coloro che ne vedono la pericolosità. Eppure basterebbe constatare come il paese, senza uno sviluppo equilibrato e diffuso, sia stato condannato ad essere il fanalino di coda dell’Europa in tutti i settori, economici e sociali. Molto spesso si sente dire che se una persona viene trattata come vittima è colpa della sua debolezza o della mancanza di forza di volontà. In questo caso, invece, si tratta proprio del contrario: le vittime vengono scelte perché hanno qualcosa in più, qualcosa di cui il loro aggressore vuole appropriarsi. Questi sciacalli sociali, che in vita loro non hanno mai conosciuto il dolore, se ne nutrono come i vampiri si nutrono del sangue delle loro vittime. Sciacalli Sociali che si sono moltiplicati come i Gremlins, ma con l’acqua santa.

    Gigino A Pellegrini

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