Beaumont sur Mer Agosto 2016
Dovrebbe essere doveroso da parte di una Amministrazione comunale, in particolare del primo cittadino, spiegare i motivi reali per tutte le “disgrazie” che continuamente si abbattono su Amantea ( mare inquinato dalle tubature della fogna, mancanza di acqua potabile nelle case, l’immondizia che circonda la cittadina, ecc.). Una Amministrazione che sembra avere come unica aspirazione volere a tutti i costi impossessarsi di eventi popolari che nulla hanno che spartire con i compiti ai quali dovrebbero dedicarsi per rendere meno vergognoso il vivere in questo paese. In nome dell’onestà e della trasparenza, principi che dovrebbero sempre ispirare la gestione della cosa pubblica, il “primo cittadino” dovrebbe spiegare quale logica pervade la sua giovane mente. Spiegare perché ci si ostina ad andare avanti anziché riconoscere il proprio fallimento politico e amministrativo. La cittadina tutta si augura di trovare risposte concrete e, se le stesse non dovessero arrivare dalla maggioranza, auspica di essere edotta almeno “dall’opposizione”. La popolazione chiede a viva voce un minimo di decenza da parte di un Sindaco che conosciamo tutti come “brava persona”, ma che dovrebbe fare un mea culpa per aver portato il paese nel baratro. Se ammettesse i suoi errori e andasse a casa, dedicandosi all’unica professione che ama e che ha sempre fatto con amore, almeno uscirebbe di scena con l’onore e la dignità che contraddistingue certe “brave persone”. In questi giorni si assiste ad accadimenti che non hanno riscontro in tutta la lunga storia di Amantea. Fatti straordinari che hanno determinato uno stato di preoccupante confusione e disagio nei cittadini. Fonte di tanto malessere è sotto gli occhi di tutti: l’incompetenza”. Nell’opacità del Comune di Amantea si sta realizzando il paradosso di dover dar conto a dirigenti o sedicenti tali, non incaricati ufficialmente attraverso ordini di servizio, bensì indicati verbalmente da qualcuno. Al “Primo Cittadino” sarebbe utile ricordare – prendendo atto che ai membri del Consiglio comunale manca un quadro di riferimento certo sugli effettivi incarichi di responsabilità – alcuni aspetti della nostra millenaria cultura. Chiaramente, non si arriverà a chiedere al Sindaco di emulare il Re delle tragedie Greche che faceva proprie le malefatte sociali, pagando con la propria vita. Ma, per il bene della comunità, lo stesso Sindaco non può chiedere alla cittadinanza di pagare per le colpe della sua Giunta. Di conseguenza, dovrebbe sentirsi in dovere di richiamare la propria attenzione su quanto sta accadendo ed intervenire e fare chiarezza su tutta questa inaccettabile situazione, che ha preso un abbrivio autodistruttivo con gli imbarazzanti silenzi nelle stanze del Municipio che portano inevitabilmente nocumento all’immagine già di per sé non molto positiva di Amantea. La città ha atteso da più di un anno celeri risposte che le permettessero di uscire dalla difficile situazione di impasse in cui versa, ma ad oggi si ritiene che l’attuale classe politica non abbia promosso le necessarie azioni risolutive atte a risollevare le sorti del paese e dell’intera comunità. Si ritiene inoltre, che sia doveroso, da parte della giunta, nei confronti di tutta la cittadinanza, mettersi in discussione e fare un passo indietro di fronte al palese fallimento del loro fantomatico progetto politico. In campagna elettorale il sindaco diceva: “La mia è una candidatura nata dalla gente”. Adesso la stessa gente le chiede di ritirarsi a vita privata. In tale circostanza ostentava competenze ed esperienza nell’amministrare la “cosa pubblica”, sedicente conoscitrice della situazione economica disastrosa dei conti del comune, l’unica capace di affrontare e risolvere i veri problemi di Amantea, invece ha contribuito a mantenere il paese in uno stato di stallo, in una condizione di assopimento e profonda agonia. Il servizio di raccolta rifiuti promessa in campagna elettorale non esiste. I cittadini pagano una “TARSU” tra le più alte d’Italia, di contro il servizio non appare idoneo ad una città che dovrebbe essere pulita e decorosa, e che invece si trova sommersa dalla spazzatura; lo spostamento delle antenne ripetitrici fuori dal centro abitato, ma a causa dell’incompetenza di chi doveva obbligare Telecom e le altre società telefoniche a spostarle ci si ritrova in paese con antenne che emanano onde elettromagnetiche pericolosissime per la salute; sempre molti più giovani sono costretti ad emigrare per la mancanza di occupazione. Non c’è nessun piano di sviluppo in atto per risolvere questo grave problema e sempre più attività commerciali chiudono o stentano ad andare avanti; lo stato dignitoso che possa far dire che la cittadina sia pulita, bella e vivibile, non si è neanche lontanamente accennato. Amantea è in uno stato di indecenza e completo abbandono, i pochissimi turisti e gli altrettanti pochi emigrati che fanno rientro solo per il breve periodo delle ferie, sono sempre più schifati dal degrado della città e dello stato del mare di Ulisse. La società che gestisce le acque opera aumenti e aggravi di oneri pregressi e richiede depositi per cauzioni non sempre o assolutamente dovuti e chi rappresenta il paese non si sente in obbligo di tutelare il cittadino, come invece viene fatto in altri paesi. Questa Amministrazione non ha avuto e non ha nessuna intenzione di chiedere che la gestione dell’acqua torni pubblica. Da più di un anno si sono scritte centinaia di pagine di denunce e centinaia di richieste da parte dei cittadini senza ricevere nessuna risposta. Il sindaco e la sua giunta dovrebbero avere “la consapevolezza” che non offrono nessun servizio rispetto alle tasse che i cittadini pagano. Lo stesso sindaco deve prendere atto della propria incapacità politica di dare risposte ad Amantea e agli Amanteani e debba con un atto di umiltà, coraggio e responsabilità rassegnare le dimissioni. A chiedere le dimissioni non dovrebbe essere solo chi scrive insieme ad una fetta consistente di popolazione sana di Amantea; ma anche quella “opposizione” che rischia di essere collusa con questa inqualificabile Amministrazione.
Gigino A Pellegrini & G el Tarik