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  • PUPARI & PUPI

    Beaumont sur Mer luglio 2016

    pupariepupi

    “Mi devo contentare del suo alone brillante, di una luce riflessa, fuori dalla sua sfera.?” 

    Le nuove tecnologie hanno in questi anni rivoluzionato il modo di pensare e la convivenza umana. Sarebbe in atto una rivoluzione epocale, se è vero che le grandi tappe della storia sono segnate dal passaggio dal nomadismo alla stanzialità, quando le tribù nomadi di pastori si sono convertiti all’agricoltura; dall’affermarsi della macchina a vapore che ha sostituito la fatica muscolare umana; dalla comunicazione di massa e ora dall’informatizzazione interattiva, resa possibile dalla combinazione informativa elettronica e telematica, la quale ha aumentato a dismisura l’informazione, modificata la stessa logica razionale e resa possibile la fruizione di mondi virtuali. A nessuno è sfuggito come gran parte delle notizie che leggiamo sono più o meno la stessa cosa, non importa quale giornale o sito web viene consultato: tutti sembrano riciclare notizie fornite dalla stessa “fonte-agenzia”.  Poi ci sono gli incurabili ottimisti e gli Sparaballe, portavoce del potere costituito, che vanno in giro dicendo che il Web e il mondo digitale sono una panacea per il miglioramento dei diritti umani, delle condizioni di vita, dei diritti delle minoranze e via discorrendo. In effetti il Web e tutta la nuova tecnologia avrebbero il potenziale per facilitare migliorie sociali. La dura realtà è che, il mondo digitale viene utilizzato dai potenti per erodere la privacy, aumentare la concentrazione del potere economico e aumentare le disuguaglianze. Sempre gli ottimisti e i vari portavoce (Sparaballe) del Sistema, come sempre, continuano a diffondere notizie rassicuranti, come sfruttare Internet per servire gli interessi dei loro cittadini, come hanno in gran parte fatto con altre tecnologie quali strade, telegrafia, telefonia, trasporto aereo, prodotti farmaceutici.  Va anche detto che, hanno usato questi mezzi per servire solo gli interessi dei propri cittadini e non gli interessi universali del genere umano. Ma questo non sembra essere il caso per quanto riguarda il Web e la nuova tecnologia.  Questi vengono utilizzati in gran parte per servire gli interessi di pochi individui molto ricchi e potenti, con determinati interessi geo-economici e geo-politici. E’ ridicolo come Internet, il campione tanto sbandierato di maggiore potere ai consumatori e più concorrenza spietata fra i venditori, sia diventato uno dei più grandi generatori di monopolio nella storia economica. Quello di utilizzare la tecnologia per favorire interessi particolari, non l’interesse generale, non riguarda solo Internet.   Nonostante le sue tante decantate promesse, nel voler migliorare l’aspetto “democratico” nella società moderna, ciò che è sotto gli occhi di chi vuol vedere, Internet è una forza che in realtà toglie libertà e capacità di agire alla maggioranza delle persone, per favorire interessi particolari del sistema di potere. 2500 anni fa Aristotele fotografava la situazione odierna dell’Occidente. Il filosofo greco diceva: “La democrazia esisterà quando gli indigenti, e non gli uomini potenti saranno i governanti”.  Infatti, quello che si vede oggi su internet è la ricchezza concentrata in forma di grandi aziende private che esercitano crescente influenza su questioni di politica pubblica, che arrivano al punto di definire apertamente sistemi di ‘insieme dei principi, delle regole e delle procedure che riguardano la gestione e il governo di una società, di un’istituzione, di una globalizzazione in cui hanno poteri decisionali pari se non di più degli eletti rappresentanti del popolo. Gli attuali meccanismi di governance di Internet si celebrano come esempi di successo delle masse, mentre in realtà i padroni del mondo non hanno mai avuto in mente di realizzare la promessa sociale di Internet. Oggi viene invece detto a chiare lettere che la nuova tecnologia non ha bisogno di essere democratica.  A mano a mano che le tecnologie informatiche si diffondono, scrive David Lyon, “I modelli di lavoro, la vita familiare, gli svaghi, il tempo libero e persino il modo in cui percepiamo noi stessi, in quanto esseri umani, sono tutti destinati a subire importanti trasformazioni”. Il pericolo maggiore è rappresentato dalle possibili nuove forme di colonizzazione. Non pochi autori temono un totalitarismo elettronico dovuto all’ alto costo di tali tecnologie e alla società dell’informazione, nella quale non diminuiscono certo il centralismo, i monopoli, le disuguaglianze. Ogni volta che viene offerto un nuovo servizio a domicilio aumentano le informazioni raccolte sugli interessati.

    Gigino A Pellegrini & G el Tarik

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